Una giornata senza sacchetti. Il 12 settembre è la giornata mondiale senza sacchetti di plastica. Si tratta di una giornata all’insegna dell’ambiente istituita per la prima volta nel 2009 dalla MCS, una società no profit inglese il cui scopo è quello di conservare al meglio l’ecosistema marino.
Quello che è stato lo sfrenato utilizzo della plastica fino a oggi ha condotto a un inquinamento che ha raggiunto ormai i livelli più critici per il nostro ecosistema. È il caso ad esempio della grande isola di rifiuti di plastica a largo dell’Oceano Pacifico, tra la California e le Hawaii, ribattezzata Pacific Trash Vortex. Si tratta di una zona grande 3 volte la Francia e raccoglie un peso di circa 80 mila tonnellate di plastica.
Si stima che in media ogni anno un cittadino europeo consumi 198 sacchetti di plastica di cui il 90% sono monouso. Il problema è che un sacchetto ha bisogno di diversi secoli per degradarsi completamente, oltre a considerare che viene prodotto con il petrolio, la cui presenza nell’ambiente causa la morte di molti animali.

Foto di chris_tina su Shutterstock
Già dal 2016 infatti, è intervenuta in materia l’Unione Europea, con un decreto che ha stabilito che i commercianti non possono più dispensare buste di plastica monouso ma devono fornire solo quelle biodegradabili 100%. Le indagini però dimostrano che circa l’80% dei negozianti italiani non segue tale norma lasciando di fatto la questione plastica un problema ancora da arginare.
La giornata del 12 settembre è stata istituita proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema e dare ai cittadini consigli su ciò che è possibile fare ogni giorno: dalla scelta di sacchetti lavabili e riutilizzabili alle reti per frutta e verdura, alle bevande conservate in vetro, nonché alla riduzione dell’utilizzo di tutti quegli alimenti che sono confezionati con la plastica.
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