L’umidità di risalita è un problema che interessa un numero sempre maggiore di edifici, tanto che in Italia si stima che almeno il 35% degli immobili ne sia colpito.
La sua diffusione è imputabile sia ad alcune carenze che si verificano in fase di progettazione che ai cambiamenti climatici, che negli ultimi anni hanno determinato un aumento delle precipitazioni e, di conseguenza, un innalzamento della falda acquifera.
Questa situazione, in particolare, tende a determinare un aumento dell’acqua presente nel terreno, che viene assorbita dalle fondamenta degli edifici e, in assenza di barriere impermeabili, penetra all’interno dei muri, risale lungo le pareti e si diffonde all’interno dei locali.
Le cause dell’umidità di risalita
La capillarità è un fenomeno fisico che si verifica quando un liquido viene a contatto con un materiale poroso e, grazie alla tensione superficiale, penetra nei pori del materiale e li percorre verso l’alto fino a raggiungere un livello di equilibrio.
L’acqua presente nel terreno, quindi, viene assorbita dalle fondamenta degli edifici e, in assenza di barriere impermeabili, penetra all’interno dei muri, risale lungo le pareti e si diffonde all’interno dei locali.
Il fenomeno è particolarmente frequente negli edifici più datati, che sono stati realizzati senza l’applicazione di barriere impermeabili, ma può verificarsi anche negli edifici di più recente costruzione, se la barriera installata non è sufficientemente efficace.
Come riconoscere l’umidità di risalita
L’umidità di risalita è una delle cause più frequenti di infiltrazioni d’acqua nei locali interrati e seminterrati e, poiché solitamente interessa i primi due metri delle pareti, è piuttosto semplice da riconoscere.
Il fenomeno, infatti, si manifesta con macchie di umidità, distacco dell’intonaco, rigonfiamenti delle pareti e presenza di sali igroscopici. L’acqua, infatti, a contatto con i materiali da costruzione, scioglie i sali minerali in essi contenuti, trascina i sali lungo le pareti e, una volta raggiunta la superficie, li deposita sotto forma di efflorescenze saline.
L’umidità di risalita, inoltre, è spesso accompagnata da un caratteristico odore di muffa, poiché l’acqua, penetrando nei muri, crea un ambiente caldo e umido che favorisce la proliferazione di funghi, batteri e muffe.
Umidità di risalita: come intervenire
Per contrastare il fenomeno dell’umidità di risalita esistono diverse soluzioni, ma è fondamentale ricordare che, per risolvere il problema in modo definitivo, è necessario intervenire direttamente sulle cause che lo generano.
Per questo motivo, prima di procedere con qualsiasi tipo di intervento, è consigliabile rivolgersi a un’azienda specializzata nel trattamento dei problemi di umidità, in grado di effettuare una diagnosi accurata, valutare l’entità del fenomeno e proporre i trattamenti più indicati per ogni circostanza.
Tra gli interventi più apprezzati, meritano una menzione le soluzioni definitive di Murprotec per l’umidità di risalita, sviluppate per offrire un risultato affidabile e duraturo nel tempo, con una garanzia fino a 30 anni.
Tra gli approcci più utilizzati dalle ditte specializzate come Murprotec si annoverano:
- Barriere chimiche, che prevedono l’iniezione di resine idrofobizzanti all’interno delle murature per impedire la risalita dell’acqua;
- Centrale di trattamento dell’aria (CTA), per migliorare il ricambio d’aria nei locali e ridurre l’umidità ambientale;
- Cuvelage: rivestimento impermeabile che sigilla completamente le pareti contro le infiltrazioni d’acqua laterali, resistendo a pressioni fino a 7 bar e proteggendo così gli ambienti dall’umidità e dai suoi effetti dannosi.
Come prevenire l’umidità di risalita in fase di progettazione e costruzione
L’umidità di risalita è un fenomeno che può essere prevenuto in fase di progettazione e costruzione degli edifici, adottando alcune soluzioni strutturali che impediscono all’acqua di risalire lungo le pareti.
Una delle soluzioni più efficaci è l’impermeabilizzazione delle fondamenta, che prevede l’applicazione di una membrana impermeabile all’esterno delle fondamenta, per impedire all’acqua di penetrare all’interno dei muri. La membrana può essere realizzata in materiali diversi, come il bitume, il PVC o il polietilene, e deve essere applicata con cura, per garantire una perfetta aderenza alle superfici e una protezione ottimale contro l’umidità.
Un’altra soluzione è l’impermeabilizzazione delle pareti, che prevede l’applicazione di una membrana impermeabile all’esterno delle pareti, per impedire all’acqua di penetrare all’interno dei muri. Anche in questo caso, la membrana può essere realizzata in materiali diversi e deve essere applicata con cura, per garantire una perfetta aderenza alle superfici e una protezione ottimale contro l’umidità.
Altre soluzioni sono l’impermeabilizzazione dei pavimenti, che prevede l’applicazione di una membrana impermeabile all’interno dei pavimenti, per impedire all’acqua di risalire lungo le pareti, e la realizzazione di un vespaio aerato, che consente di creare un’intercapedine d’aria tra il terreno e il pavimento, per favorire la ventilazione e l’evaporazione dell’acqua presente nel terreno.
Infine, è possibile adottare anche soluzioni innovative, come i materiali da costruzione impermeabili, che grazie alla loro particolare composizione, impediscono all’acqua di penetrare all’interno dei muri e, di conseguenza, di risalire lungo le pareti.
Tra questi materiali, vi sono i calcestruzzi impermeabili, i mattoni impermeabili e i rivestimenti impermeabili, che possono essere utilizzati in fase di costruzione o di ristrutturazione degli edifici, per prevenire il fenomeno dell’umidità di risalita.
L’umidità di risalita è un fenomeno che può compromettere la salubrità, la sicurezza e il comfort abitativo degli edifici, ma grazie alle soluzioni disponibili sul mercato, è possibile eliminarla in modo definitivo e prevenire la comparsa di problemi futuri.