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G20: solo sei Paesi hanno alzato i target climatici

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Il G20 che si terrà sabato 30 e domenica 31 ottobre a Roma sarà il banco di prova in vista della Cop26 di Glasgow. Ciò che è emerso ad oggi è che la maggior parte dei Paesi non ha raggiunto neppure i vecchi obiettivi. Solo in sei hanno realmente aumentato il loro impegno in materia di inquinamento.

G20: solo sei Paesi hanno alzato i target climatici

Il carbone è il combustibile fossile maggiormente colpevole del riscaldamento globale, per questo è necessario l’abbandono del suo utilizzo e viraggio verso soluzioni che siano sostenibili per l’ambiente. Abbassare le emissioni di CO2 nell’atmosfera deve essere una priorità. Ad oggi però non tutti i 194 Paesi, che hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi nel 2015, hanno lavorato al raggiungimento di questo scopo nel breve tempo possibile.

Per l’Unep, l’Agenzia per l’ambiente delle Nazioni Unite, sei nazioni del G20 (Stati Uniti, Canada, Australia, Brasile, Corea del Sud e Messico) non hanno mai raggiunto i loro vecchi obiettivi. Addirittura Brasile e Messico hanno sottoscritto impegni che portano a un aumento di anidride carbonica.

Per il WWF questo è stato l’anno nero dell’agricoltura italiana a causa del cambiamento climatico

Cos’è il G20 e quali sono i Paesi membri?

Il G20 riunisce i paesi più ricchi, le economie emergenti ed alcune istituzioni internazionali. Il summit del Grandi rappresenta oltre l’80% del Pil mondiale, il 75% del commercio globale, il 60% della popolazione del pianeta e anche il 75% delle emissioni di gas serra. In buona sostanza, il G20 oggi è il principale motore della crescita economica, ma al tempo stesso anche il maggiore responsabile dell’inquinamento del pianeta.

I Paesi membri che ne fanno parte sono: Argentina, Australia, Brasile, Gran Bretagna, Canada, Cina, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sudafrica, Arabia saudita, Corea del Sud, Turchia, Stati Uniti, Unione Europea. La Spagna viene invitata come ospite permanente ogni anno. Vengono invitati anche i leader delle principali organizzazioni internazionali, come le Nazioni unite e il Fondo Monetario Internazionale.

The Climate App, il social network contro la crisi climatica

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • A causa della pandemia di Covid-19, le emissioni mondiali di CO2 nel 2020 sono diminuite del 5,8% rispetto all’anno precedente. La riduzione percentuale annua più alta dalla seconda guerra mondiale e, in valore assoluto, con quasi 2 miliardi di tonnellate di CO2 in meno, è il crollo più forte mai registrato in un solo anno.
  • Nella seconda parte del 2020 con l’allentamento delle misure restrittive la riduzione delle emissioni globali rispetto allo stesso periodo del 2019 è andata riducendosi. Si è così arrivati a dicembre 2020 in cui le emissioni hanno persino superato i livelli del 2019 del 2% su base mensile. Si parla infatti di “effetto rebound”.

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