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L’Abitante in viaggio: terra, acqua e fuoco, Lanzarote

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Cari Abitanti, questa settimana ho il piacere di essere la vostra Abitante Viaggiatrice e vi scrivo in diretta da Lanzarote.
Sabato scorso, dopo un volo non proprio piacevole, ho poggiato i piedi su questa piccola isola delle Canarie, ed è stato subito amore.

In qualunque parte dell’Isola vi troviate, infatti, i colori del paesaggio sono inediti; la brulla terra rossiccia ricoperta da una timida vegetazione si tramuta a tratti in distese di sabbia nera in cui, qui e là nei piccoli appezzamenti, è coltivata l’uva da cui si produce l’ottimo vino bianco secco locale.

Iniziamo dalle cose importanti di Lanzarote…

Ciò mi da la possibilità di rassicurarvi sul fatto che a Lanzarote non patirete in alcun modo la fame. La gastronomia isolana è squisita, e, la dieta mediterranea facendola da padrona, anche le signore e signorine attente alla linea potranno concedersi dei piacevoli pasti, gustosi ma non troppo calorici. Lanzarote inoltre è un ottimo posto per assaggiare sapori nuovi. In centri come Puerto del Carmen o Arrecife i ristoranti etnici sono numerosissimi e offrono cucina caraibica, indiana, asiatica e nord europea.
Non sarete però perdonati dal karma se ve ne andrete dall’Isola senza aver provato un locale che serva le squisite tapas tradizionali. Io non voglio far arrabbiare il karma e ho provveduto a riservare un tavolo nel ristorantino di tapas La Carmensita, a Puerto del Carmen, per questa sera. Dopo aver tentato due volte di cenare qui e aver trovato tutto al completo già alle 19.30 ( badate bene, in un periodo che qui non è per nulla affollato) ho deciso che valesse la pena prenotare un tavolo. Vi saprò dire!

Gli imperdibili: Mirador del Rio, Timanfaya e la onnipresente mano di Manrique 

Ciò che però posso già raccontarvi sono alcune cose che non dovete assolutamente perdervi a Lanzarote. Non farò la golosa, quindi lascerò il succulento ristorantino che ho sperimentato mercoledì alla fine dell’elenco.

Cominciamo con un luogo che, se non si visitasse, si farebbe peccato mortale: il Mirador del Rio. Se, in visita sull’ Isola, non vi recaste qui, meritereste la scomunica, l’ ostracismo del karma e la damnatio memoriae. Oltre al fatto che lo spirito di César Manrique, il geniale architetto che ha progettato questo luogo mozzafiato, vi perseguiterebbe notte e giorno.

Il Mirador del Rio è senza dubbio uno dei più incantevoli luoghi panoramici al mondo. A renderlo eccezionale tre fattori: senza dubbio la posizione estrema, a sbalzo dalla cima di una parete rocciosa che, quando meno ve lo aspettate, si manifesta lasciando di fatto il vuoto sotto i vostri piedi ( e, ve lo garantisco, anche nei vostri polmoni).

La collocazione suggestiva, proprio sullo stretto sabbioso che divide Lanzarote dalla piccola isola succursale La Graciosa. Ed infine la sublime architettura di Manrique, che all’isola di Lanzarote in particolare ha lasciato una consistente eredità creativa. Immaginandovi un luogo panoramico potreste pensare ad un appariscente edificio in vetro, ad una alta torre avvenieristica, o ad un luogo per turisti che offra gelati sotto ombrelloni Algida. Beh, dimenticatevi tutto questo.

Il Mirador del Rio è un luogo invisibile. Non avete idea dell’energia sprigionata dalle linee di questo spazio fino a quando, dall’antistante parcheggio, non vi inoltrate ( proprio questo il termine più adatto per gli edifici di Manrique) nella pancia di questo capolavoro realizzato, per materiali e forme, in mimesi col territorio. E in un attimo sarete travolti da un panorama mozzafiato, a cui si integrano perfettamente le linee sinuose e quasi topografiche dell’ambiente progettato.

Se inoltre lo desiderate, in questo spazio sublime potrete anche mangiare o bere qualcosa ad un onestissimo prezzo, e non sulle sedie di plastica Algida ( che per carità, in spiaggia vanno benissimo , ma che sovente colonizzano luoghi d’interesse ) ma sugli arredi disegnati ad arte dall’architetto proprio per questo spazio. Un panorama d’autore quasi spirituale, da non perdere.

Dopo aver visitato il Mirador sarà difficile stupirvi, ma la visita al Parco Naturale delle Montagne di Fuoco, dove si trova il vulcano Timanfaya, non vi deluderà.

Se non altro perché, se lo desiderate, il vostro biglietto include una gita in bus piuttosto…avventurosa. Potrete infatti sperimentare quali sensazioni provano i viaggiatori tibetani quando, su autobus pericolanti, percorrono strade a misura di alpaca sospese a 3000 metri dal suolo. La differenza è che, nel parco del Timanfaya gli autobus sono nuovissimi e gli autisti vengono di sicuro addestrati appositamente alla NASA. Probabilmente saranno in grado di pilotare la prima navicella spaziale che porterà viaggiatori su Marte.

Non potete perdervi questa singolare gita in bus, che vi permetterà di ammirare il cratere del Timanfaya in tutto il suo feroce splendore. Non sono molti i luoghi del Pianeta inoltre, dove potete attraversare un paesaggio letteralmente lunare. Nel 1730 infatti il vulcano eruttò con una violenza tale che l’aspetto dell’Isola fu totalmente ridisegnato e due terzi della superficie di Lanzarote fu coperta di lava, detriti e lapilli. La zona dei monti vulcanici è quella che, chiaramente, conserva inalterato il paesaggio apocalittico risultante da quel cataclisma. Colate di lava solidificata, chilometri di detriti magmatici, sabbia nera e rossa, e massi appuntiti conficcati nel terreno dalla forza dell’esplosione caratterizzano il territorio del Parco Naturale.

La vastità dell’area è tale, e i colori sono così inebrianti, che durante la vostra permanenza in questa zona dell’Isola avrete la completa sensazione di trovarvi in una diversa era geologica. Anche qui inoltre, il ristorante panoramico progettato da Manrique, a Lanzarote onnipresente, offre ottimi pasti, cucinati ( per davvero!) con il calore a 300 gradi che il sottosuolo sprigiona.

Nonostante le dimensioni contenute, Lanzarote offre molto molto altro. Da citare assolutamente per gli appassionati di architettura la casa/museo Fondazione Manrique. L’abitazione dell’artista e architetto, unica per design e per collocazione, è costruita su più livelli all’interno di una delle colate laviche dell’eruzione del 1730.

Le stratificazioni di roccia e magma sono state sapientemente incluse nella progettazione degli spazi, caratterizzati da linee continue che, si può dire in tutta onestà, ricordano assai quelle caratteristiche di Zaha Hadid, realizzate però con materiali tradizionali delle costruzioni locali.

Ed ora, un paio di indirizzi interessanti

Dovete sapere che la sottoscritta è qui in pre esame, con al seguito il pc e tutto il carrozzone di materiale per “ lavorare” . Grazie al cielo il compagno di viaggio mi ha trascinato fuori dalla stanza d’hotel e mi ha imposto di godermi almeno un pochino la permanenza. Tuttavia, l’appartamentino con giardino, jacuzzi e accesso alla spiaggia mi ha permesso di rigenerarmi di tanto in tanto. Se volete saperne di più su questo delizioso e raccomandatissimo alloggio, googlate La Concha Boutique Apartments. Nossignori, a dispetto del nome non è una vacanza da milionari.

Dovete inoltre sapere che la sottoscritta, oltre ad essere venuta qui in vacanza lavoro pre esame ci è venuta anche a cavallo del proprio compleanno. Astenersi da considerazioni grazie. Ad ogni modo, pur essendo in pre esame e bla bla bla, per il suo compleanno il compagno di viaggio ( auguro a tutti di trovarne uno come il mio) l’ha portata a cena in un piacevolissimo locale a Costa Teguise, l’Habana 6 e… vabbè, se vi trovate nei paraggi lo dovete provare. Una perla vera.

Detto ciò, vi lascio per tornare al lavoro e, se il tempo me lo concede, fare un ultimo rilassante bagno caldo nella jacuzzi prima della partenza, ahimè molto vicina.
Al prossimo viaggio!

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