Il ricordo che diviene arte: Peppe Nieddu di Villagrande
In questo nostro mese d’agosto, esigua manciata di giorni dedicata al pensiero di un’estate oramai quasi conclusa, sarebbe bello soffermarsi, brevemente, sul senso che detiene il ricordo, nella vita e nell’ arte. Ricordare eventi, luoghi, persone, visi, indumenti e parole è forse l’unico mezzo che abbiamo a disposizione per poterci sentire davvero a casa, per poter esclamare: «Mia terra, mio prato, mio lago, mio mare, mia aria ti riconoscerei tra mille!» Perché, a ben pensarci, se non vi fosse un qualcosa che legasse i luoghi in cui viviamo al nostro passato, come riusciremmo a definirli nostri, a percepirli come familiari?…