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Made in Italy nel mondo

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I prodotti Made in Italy continuano ad essere ricercati e considerati garanzia di eccellenza in tutto il mondo.

La struttura produttiva dei distretti italiani ha garantito un’alta specializzazione nelle fasi produttive, legate alla tradizione artigiana e alla capacità di innovarsi adottando soluzioni tecnologiche avanzate. Ed anche la selezione delle materie prime, la cura nei dettagli, la qualità delle lavorazioni e l’approccio al progetto, sono tutti elementi che hanno portato la manifattura italiana e i prodotti Made in Italy a distinguersi sui mercati mondiali.

Nel corso degli ultimi anni il know how italiano è stato esportato all’estero e sempre più stranieri sono venuti in Italia per apprendere quelle conoscenze e quel saper fare che ci ha resi famosi in tutto il mondo. Complice la difficile situazione economica che ha messo in crisi molte aziende, ma anche le politiche che hanno allontanato i giovani dalla formazione specializzata in campo artigianale, il Made in Italy ha incassato duri colpi. Nonostante questo i dati sulle esportazioni sono positivi, ma è necessario lavorare molto e bene per dare nuova linfa vitale ai settori che hanno reso i prodotti italiani famosi in tutto il mondo.

Made in Italy sul web

Secondo uno studio comparativo portato a termine dalla piattaforma SEMrush il marchio Made in Italy continua ad essere tra i più ricercati nel campo della moda, del cibo e del design. Le tre F Food, Fashion e Furniture dei prodotti italiani continuano a riscuotere successo. Monitorando i comportamenti tematici di milioni di utenti in tutto il mondo, le ricerche online sul Made in Italy nel 2018 vengono effettuate con una media di 88,7 mila volte al mese, raddoppiando i dati rilevati nel biennio precedente.

Ma cosa si intende per Made in Italy?

La normativa che stabilisce quali caratteristiche deve avere un prodotto per essere definito “Made in” si basa su una normativa dell’Unione Europea con la quale si coordina una normativa nazionale italiana. Distingue l’origine, cioè il principale luogo di produzione, dalla provenienza, che indica il luogo dal quale il prodotto viene spedito.

Per i prodotti alimentari (non DOP o IGP), l’origine è il luogo di coltivazione o di allevamento della materia prima utilizzata nella produzione e nella preparazione dei prodotti, oppure il luogo in cui è avvenuta la trasformazione sostanziale. Per prodotti industriali ed artigianali, il marchio “Made in Italy” è consentito se tutte le parti sono fabbricate all’estero ma vengono successivamente assemblate in Italia per ottenere il prodotto finale, oppure  se tutte le parti sono fabbricate in Italia e vengono successivamente assemblate all’estero ma senza che le parti fabbricate in Italia subiscano trasformazioni o lavorazioni sostanziali. (fonte Camera di Commercio)

Credits Pixabay

Food

Coldiretti ha tracciato il bilancio del 2018 sull’export di prodotti alimentari sulla base dei dati definitivi dell’Istat registrando un record nelle esportazioni di 41,8 miliardi di euro. Il food Made in Italy piace soprattutto in Europa, in particolare in Germania. Mentre fuori dai confini della comunità europea sono gli Stati Uniti ad apprezzare l’Italian food.

La maggior parte dei consumatori è attratta dagli alimenti della dieta mediterranea, ma il prodotto più esportato è il vino. Gli spumanti raggiungono un valore delle vendite all’estero superiore a 1,5 miliardi durante l’anno. Sulla base delle proiezioni su dati Istat relative ai primi dieci mesi sono buone anche le esportazioni del settore ortofrutta anche se si segnala un rallentamento del 4%, mentre per salumi e formaggi si registra un incremento del 3% in valore e la pasta aumenta del 2%.

A danneggiare il settore la contraffazione dei prodotti che causa danni economici, e di immagine, molto consistenti alle aziende italiane. Dopo lunghe battaglie proprio in questi giorni in Italia diventa legge l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti per valorizzare la produzione agroalimentare nazionale e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori contro gli inganni dei prodotti stranieri spacciati per Made in Italy.

Photo by Lauren Fleischmann on Unsplash

Fashion

Nel settore moda è Confindustria Moda a tirare le somme sulle esportazioni registrate nel 2018 che si è chiuso con un fatturato pari a 95,7 miliardi di euro. I paesi extra europei confermano il loro apprezzamento per il Made in Italy. La moda italiana continua ad essere la più desiderata registrando +0,9% rispetto all’anno precedente e l’Italia è il secondo esportatore al mondo di tessile, moda e accessori, dietro solo alla Cina.

Le difficoltà ci sono anche in questo settore. Tra le esportazioni in Russia che prevedono delle sanzioni e le tensioni internazionali sui dazi, la strada non è in discesa neanche per il fashion. Ma nonostante tutto il valore aggiunto dei prodotti Made in Italy sta nella filiera integrata e rappresenta un fenomeno unico a livello globale che, se preservato, può garantire alla moda Made in Italy di mantenere il suo ruolo indiscusso di fiore all’occhiello dei prodotti italiani.

 

Furniture

Nel settore dell’arredo sono la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Promos a configurare il quadro della situazione basandosi sui dati Istat degli anni 2017 e 2016. Cresce il valore del made in Italy nel mondo, con un valore nelle esportazioni di 22 miliardi nel 2017.

Ad essere esportati sono mobili per ufficio, per cucina, sedie e arredo domestico, ma anche apparecchiature per l’illuminazione e per prodotti in porcellana e ceramica, gioielleria e pietre preziose, in crescita del +6% rispetto all’anno precedente. Quasi tutti i prodotti hanno come destinazione Francia, Stati Uniti e Svizzera e cresce l’export con Hong Kong, Cina, Turchia e Canada. I maggiori esportatori italiani in questo settore sono Treviso, Alessandria e Arezzo. Monza Brianza seconda per mobili, Milano prima per apparecchiature per l’illuminazione.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Il 12 febbraio 1951 ebbe luogo la prima sfilata della storia della moda italiana. Questa data segna l’ascesa del Made in Italy che toglie il ruolo da protagonista alla Francia. A dare inizio a questa storia di grande successo fu Giovan Battista Giorgini, aristocratico di grande charme.

 

 

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Immagine di copertina Photo by davide ragusa on Unsplash

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