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EcoMuseo della Valle dell’Aso: tra tradizione e paesaggio

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Cos’è un EcoMuseo? Termine che riecheggia da quando la protezione e la manutenzione della tradizione e del patrimonio naturalistico e storico-artistico sono diventati una tematica ampliamente affrontato. Un esempio? L’EcoMuseo Valle dell’Aso. Scopriamo insieme quali emozioni può regalarci.

Il fenomeno dell’EcoMuseo

Credits: www.pixabay.com

Parola creata nel 1971 dall’allora direttore dell’ICOM (The International Council of Museum), ora è un termine utilizzato per indicare un museo con un significato ed uno spazio più ampio di un comune museo. Il museo non è solo uno spazio delimitato contenente arte. “Paese che vai, usanza che trovi”, è il bello dell’essere diversi, è l’elemento che più incuriosisce gli abitanti perennemente in viaggio. In questo paesaggio fonda le proprie radici l’EcoMuseo: il museo di ciò che fa parte del patrimonio tradizionale, dove si fondano insieme il tipico e l’unico.

Nel caso specifico, l’EcoMuseo della Valle dell’Aso accomuna e rappresenta tutte le comunità della Provincia di Ascoli Piceno Fermo, per tradizioni, valore storico-artistico e paesaggistico. È un posto dove i cittadini possono incontrarsi, apprezzare e ritrovare la propria discendenza e cogliere l’opportunità di mostrarla al mondo, nonché un luogo di approfondimento per ogni Comune, la Provincia e le istituzioni scolastiche. Ecco risolta la “perdita della tradizione”, tema affrontato specialmente nell’era dei millennials (termine che indica le nuove generazioni).

Cosa offre ai turisti l’EcoMuseo Valle dell’Aso

Credits: www.pixabay.com

Dagli eventi che trattano il passato e le tradizioni a quelli che volgono lo sguardo al futuro e le innovazioni. Incontri sulla degustazione e laboratori di formazione e informazioni dei prodotti locali: maccheroni di Campofilone IGP, vino cotto, la frutta della valle, il ciauscolo IGP e la polenta. Non sarebbe un EcoMuseo se avesse un solo polo di riferimenti. Sono 21 i centri di interpretazione territoriale, dai musei ai teatri fino alle biblioteche, passando per gli edifici storici e i lavatoi, la stazione, il porticciolo e il faro. Tutto quello che c’è da visitare di un luogo racchiuso in un unico percorso a tutto sesto e al 100% locale.

Un totale di 40 sagre all’anno per un totale di 250.000 visite, numeri che indicano quanto l’italiano sia interessato alle sue radici. Non solo la salvaguardia della tradizione, l’EcoMuseo ha avanzato la proposta di un progetto ValdasoEcofesta, un progetto per la riduzione della produzione dei rifiuti all’interno dei propri eventi, nonché anche favorito la costruzione di un gruppo d’acquisto tra le proloco e altre associazioni interessate alla sostenibilità.

Non è tutt’oro ciò che luccica, e magari è oro ciò che non ha luccicato per molto tempo. Ora però la provincia di Ascoli Piceno risplende sul suo meraviglioso territorio e sulla sua affascinante cultura. È la tradizione che ci lega al territorio e ci rende italiani, ed ora l’EcoMuseo della Valle dell’Aso ce lo ricorda con carisma e passione.

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